LEONARDO GIACOMO BORGESE
Un pesce che con il suo kit di acqua salata in bombola viaggia su quattro ruote o uno jojo insolito nella storia del passato. Uno sguardo sulla vita animale, uno scorcio tra mucche, polipi e pesci per scoprire che dall’altra parte dell’amo a cui ha abboccato uno di questi vi è un uomo piccolo e insignificante. Presagio di una natura che finalmente si ribella all’uomo? O forse solo una nuova prospettiva, più irriverente. Una nuova dimensione in cui tutto è il contrario di tutto, in cui nulla è come deve essere. Brillante ironia che si trasforma in violenza psico – fisica per chi guarda. Lo spettatore si dimena tra realtà e invenzione scoprendo di essere colpito proprio lì nel basso del suo inconscio. Un pugno nello stomaco e una sberla per la mente stanca e abituata alla solita arte perbene e pulita. Un delirio di fantasia per parlare di auto-distruzione della razza umana o semplicemente per comunicare un sorriso riguardo problemi che poi tanto ridere non fanno. Il sorriso amaro della consapevolezza che prima o poi un grande pesce davvero ci mangerà? Sfrutta gli stessi linguaggi che lo hanno reso celebre per proporre un immagine accurata dietro alla quale cela il vero messaggio. Una denuncia verso l’uomo che è intervenuto su se stesso, sulla natura e sulla città.Un uomo che decide il destino di tutti. Un uomo piccolo e stupido che, collocato su un piedistallo, diventa un Re.
La globalizzazione di un mondo in cui tutto è reso vendibile passa attraverso il corpo di un maiale squartato, che diventa un bellissimo tappeto da mettere in salotto o nella stanza dei bambini. Leonardo Giacomo Borgese è pronto ad accusare quel mondo futile dove tutto è esteticamente piacevole, composto con gusto e con misura e colmo dei controsensi della vita contemporanea. Senza mai venir meno all’importanza di creare lavori curati e spettacolari, riporta l’attenzione sulla mancanza di rispetto verso i valori della natura e
dell’uomo. Forte dell’esperienza acquisita in anni di studi su effetti speciali e pubblicità, Borgese denuncia questo mondo. Ma di speciale c’è solo la sua arte.